ANCORA SUI FRANCOBOLLI DELL’ASSEDIO DI MAFEKING
 
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(di Maurizio Cavalli)

alcune note in margine a un diario dell’assedio
Nell’anno del centenario di Mafeking ripubblichiamo l’articolo apparso sul n.5/83 del Notiziario; non è prettamente “filatelico”, ma aiuta a conoscere meglio il clima in cui nacquero i precursori dei francobolli scout.

Edito dalla Van Riebeeck Society di Città del Capo (Sud Africa), è uscito nel 1980 un interessante libro sull’assedio di Mafeking; si tratta del Diario scritto da Edward J.Ross, personaggio piuttosto noto nella Mafeking del 1900. Era infatti un agente commerciale, segretario dei circoli della piccola cittadina, membro della Tower Guard, conosciuto quindi dalla ristretta cerchia delle “persone importanti”.
L’originalità di questo diario sta proprio nel fatto che è stato scritto da un residente, e quindi con un punto di vista molto diverso da quello di coloro che scrissero, allora e successivamente, la storia della guerra anglo-boera e dell’assedio di Mafeking.
In particolare a noi interessa la nuova luce sotto cui Ross presenta l’episodio della stampa dei francobolli locali; la sua testimonianza è degna di nota, perché egli stesso, come fotografo dilettante ma di buon livello , fu incaricato della stampa fotografica delle famose banconote, nonché della foto ritratto presa a soggetto dei francobolli.

Leggiamo infatti a pagina 192: “Venerdì 21 marzo…..le negative del libro di appunti del Colonnello sono riuscite benissimo, così adesso egli finirà lo sketch della proposta banconota da 1 sterlina e me lo manderà su per la copia. Egli propone anche di fare una emissione di francobolli, se riesco ad ottenere una buona foto della sua testa, di farne una ½ dozzina di stampe, per poi ricopiarle, ridurle su un unico blocco a un formato appropriato, stamparle su carta azzurra, e infine perforarlo e gommarlo. A questo scopo il Colonnello è venuto su questo pomeriggio e mi ha concesso due sedute”.
Probabilmente a causa del troppo tempo impiegato a produrre le banconote da 1 sterlina, l’incarico di produrre i francobolli fu assegnato al signor D. Taylor, il fotografo locale.
E’ certamente interessante leggere che B.P. andò dal signor Ross per avere una sua fotografia per il proposto francobollo; infatti gli storici avevano sempre affermato che questo fu stampato a sua insaputa. Per esempio, Duncan Grinnell-Milne nel suo Baden Powell a Mafeking scrive che quando i francobolli soprastampati cominciarono a scarseggiare in città, si avanzò l’idea di una emissione locale, anche per distrarre la città e le truppe. In accordo col maggiore Godley, si discusse la cosa con Lord Edward Cecil, il Capitano Greener e il direttore delle Poste, finchè sorse il problema di cosa si sarebbe dovuto stampare sui nuovi francobolli. Uno di loro disse :”Oh, la testa di B.P., naturalmente!”. Gli altri accettarono e senza altre discussioni si fece una riproduzione della foto. I francobolli furono stampati ed emessi – con piacevole sorpresa per Baden Powell, cui la cosa era stata tenuta nascosta.

La fotografia di Baden Powell, fatta da Ross, fu usata per il francobollo da 3d da usarsi all’interno di Mafeking. Si disse che fu in seguito tolto dalla circolazione quando B.P. si rese conto che mettere la propria testa su di un francobollo costituiva lesa maestà. Dopo le voci che la regina Vittoria si era dispiaciuta, fu più tardi affermato in difesa di Baden Powell – per esempio da Godley in Life of an Irish Soldier – che il ritratto fu preso da una foto esistente, e usato per il francobollo senza la sua approvazione. Il racconto di Ross chiarisce perfettamente che non fu così e altrettanto è scritto nel diario dello staff dello stesso Baden Powell al giorno 22 marzo 1900.
Interessante è la versione dello stesso B.P. nella sua autobiografia Lessons from the ‘Varsity of Life: “Abbiamo anche avuto bisogno di stampare dei francobolli per il trasporto di lettere all’interno delle linee. La mia equipe, facendo i disegni di alcuni di questi francobolli, ha emesso una serie con la mia testa, senza che ne fossi informato. Poiché erano destinati ad uso temporaneo e locale non era un fatto importante; ma più tardi ho sentito che è stato considerato un atto di lesa maestà da parte mia, se non addirittura tradimento stampare la mia testa sui bolli e che la regina era molto seccata con me. Bene, se è vero Sua Maestà non lo ha dimostrato, ma al contrario mi ha mandato simpatici messaggi di apprezzamento sia durante che dopo l’assedio, e personalmente ha proposto la mia promozione a Maggior Generale”.
Sembra evidente che, viste le reazioni di certi ambienti ufficiali, la cerchia di collaboratori e amici di Baden Powell, e lui stesso, cercarono di presentare i fatti in modo tale da smorzare le polemiche.
Il diario dell’assedio di Mafeking scritto da Ross chiarisce forse definitivamente la questione; egli infatti non solo non aveva motivo di mentire, ma anzi stimava moltissimo il Colonnello Baden Powell, come appare esplicitamente in diverse pagine del suo diario.

Riferimenti bibliografici:

  • Edward J.Ross: Diary of the Siege of Mafeking – Oktober 1899 to May 1900, Van Riebeeck 1980, pag.192
  • Baden Powell: Lessons from the ‘Varsity of Life, Cheap Edition 1934, pag.210
  • E.E.Reynolds: Baden Powell, 4a edizione 1947, pag.107
  • D.Grinnell-Milne: Baden Powell at Mafeking, edizione 1957, pag.178
  • Brian Gardner: Mafeking – A victorian Legend, edizione 1966, pag. 137
  • Major Godley: Life of an Irish Soldier, pag. 78-80
  • William Hillcourt: e Lady BP: Baden Powell – Two Lives of a Hero, edizione 1964, pag. 192


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