ANCORA SUI FRANCOBOLLI DELL’ASSEDIO DI MAFEKING |
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(di Maurizio Cavalli)
alcune note in margine a un diario dell’assedio
Edito dalla Van Riebeeck Society di Città del Capo (Sud Africa), è uscito nel 1980 un interessante libro sull’assedio di Mafeking; si tratta del Diario scritto da Edward J.Ross, personaggio piuttosto noto nella Mafeking del 1900. Era infatti un agente commerciale, segretario dei circoli della piccola cittadina, membro della Tower Guard, conosciuto quindi dalla ristretta cerchia delle “persone importanti”.
Probabilmente a causa del troppo tempo impiegato a produrre le banconote da 1 sterlina, l’incarico di produrre i francobolli fu assegnato al signor D. Taylor, il fotografo locale. E’ certamente interessante leggere che B.P. andò dal signor Ross per avere una sua fotografia per il proposto francobollo; infatti gli storici avevano sempre affermato che questo fu stampato a sua insaputa. Per esempio, Duncan Grinnell-Milne nel suo Baden Powell a Mafeking scrive che quando i francobolli soprastampati cominciarono a scarseggiare in città, si avanzò l’idea di una emissione locale, anche per distrarre la città e le truppe. In accordo col maggiore Godley, si discusse la cosa con Lord Edward Cecil, il Capitano Greener e il direttore delle Poste, finchè sorse il problema di cosa si sarebbe dovuto stampare sui nuovi francobolli. Uno di loro disse :”Oh, la testa di B.P., naturalmente!”. Gli altri accettarono e senza altre discussioni si fece una riproduzione della foto. I francobolli furono stampati ed emessi – con piacevole sorpresa per Baden Powell, cui la cosa era stata tenuta nascosta.
Interessante è la versione dello stesso B.P. nella sua autobiografia Lessons from the ‘Varsity of Life: “Abbiamo anche avuto bisogno di stampare dei francobolli per il trasporto di lettere all’interno delle linee. La mia equipe, facendo i disegni di alcuni di questi francobolli, ha emesso una serie con la mia testa, senza che ne fossi informato. Poiché erano destinati ad uso temporaneo e locale non era un fatto importante; ma più tardi ho sentito che è stato considerato un atto di lesa maestà da parte mia, se non addirittura tradimento stampare la mia testa sui bolli e che la regina era molto seccata con me. Bene, se è vero Sua Maestà non lo ha dimostrato, ma al contrario mi ha mandato simpatici messaggi di apprezzamento sia durante che dopo l’assedio, e personalmente ha proposto la mia promozione a Maggior Generale”. Sembra evidente che, viste le reazioni di certi ambienti ufficiali, la cerchia di collaboratori e amici di Baden Powell, e lui stesso, cercarono di presentare i fatti in modo tale da smorzare le polemiche. Il diario dell’assedio di Mafeking scritto da Ross chiarisce forse definitivamente la questione; egli infatti non solo non aveva motivo di mentire, ma anzi stimava moltissimo il Colonnello Baden Powell, come appare esplicitamente in diverse pagine del suo diario.
Riferimenti bibliografici:
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